Un punto che vale carattere, gioco e consapevolezza

C’è un modo di stare in campo che dice più del risultato. Contro la PGS, l’Ubersetto Juniores ha giocato una partita che racconta crescita, maturità e spirito di squadra. Il 3–3 finale lascia l’amaro in bocca per come è arrivato, ma restituisce l’immagine di un gruppo che sa chi è e dove vuole andare.

La gara si apre con ordine e pressing alto. Amin detta i tempi, la squadra è compatta, e si vede subito la volontà di giocare a viso aperto. Touray, Ouaddou e Memoli danno profondità e imprevedibilità, mentre Bursi e Capasso garantiscono copertura e rilanci. Dopo il vantaggio PGS su punizione, l’Ubersetto reagisce con lucidità: Memoli pareggia, Ouaddou raddoppia, e la squadra prende coscienza del proprio gioco.

Il primo tempo è una sinfonia di tocchi di prima, aperture sulle fasce, contrasti maschi e costruzione ragionata. Koszewski e Lazzarini sono monumentali dietro, Giuliano lotta sulla fascia, e l’arbitro diventa protagonista negando episodi chiave. Ma la squadra non si scompone: si galvanizza, si sostiene, e continua a giocare.

Nella ripresa, la PGS parte forte: traversa, occasioni, tensione. L’Ubersetto risponde con cuore e tecnica. Touray segna un gol da incorniciare su assist di Effassafi, e la panchina esplode. Ma nel finale, tra decisioni arbitrali discutibili e un rigore concesso al 95’, arriva il pareggio della PGS.

Peccato. Ma non si può recriminare nulla. L’Ubersetto ha giocato con coraggio, intelligenza e spirito. Ha saputo soffrire, costruire, reagire. E soprattutto, ha mostrato che la sua identità non dipende dal punteggio, ma da come affronta ogni minuto.

Un altro punto, un altro passo. Le battaglie non sono finite, ma le soddisfazioni sono alla portata.

Avanti, insieme. Sempre!!!

Marcatori: Memoli, Ouaddou, Touray

Migliori in campo: Koszewski, Lazzarini, Memoli, Bursi, Capasso

Ammoniti: Capasso, Saqui